Tema:
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Con la crisi internazionale degli ultimi tempi, un problema ha assunto rilevanza: la disoccupazione giovanile. La questione è drammatica soprattutto
in Italia, particolarmente grave nel Mezzogiorno. Spiega come sia stato
possibile arrivare a questo punto, e illustra alcune soluzioni possibili, avanzando considerazioni personali». Tra i documenti da utilizzare ci sono
anche riferimenti a Steve Jobs, il cofondatore della Apple."
Svolgimento:
Numerose circostanze concorrono ed hanno contribuito alla determinazione in seno alle società occidentali del problema della disoccupazione. La crisi internazionale degli ultimi tempi non ha fatto altro che aumentare l’entità del problema soprattutto a svantaggio delle categorie dei lavoratori più giovani.
Il fenomeno della disoccupazione giovanile è infatti esteso a livello
internazionale ed in Italia assume condizioni ancora più disastrose. La
disoccupazione tra i giovani in
Italia infatti è un problema grave non solo
per gli aspetti di natura sociale ad esso legati ma anche per gli aspetti
puramente economici che ne derivano. Siamo continuamente bombardati dai media, televisioni e giornali, che riportano l’entità del problema “
disoccupazione” a
proporzioni gigantesche infatti
ben 3 giovani su 10 sono senza occupazione.
Al
meridione il problema della disoccupazione giovanile è ancora più diffuso sia
perché fisiologicamente il sud Italia non ha le industrie e gli indotti
presenti invece nel nord del paese, sia perché è mascherato dalla presenza dei
cosiddetti lavoratori “
a nero” cioè i lavoratori irregolari non per loro
scelta ma perché sono obbligati dai rispettivi datori di lavoro. A mio avviso
a causa della disoccupazione e del precariato i giovani fanno fatica ad
inserirsi nella società ed a reclamare la propria autonomia ed indipendenza ,
sia sociale che economica. Questo fenomeno purtroppo è evidenziato dal fatto
che i
giovani escono sempre più tardi dal nucleo familiare, si sposano o vanno
a convivere o creano le proprie famiglie lungo un asse temporale che si và
spostando avanti di generazione in generazione , e devono inoltre sentire
qualche frase infelice dal solito politico di turno che li definisce
impropriamente “
bamboccioni” perché tardano ad “
uscire” dalle mura di casa solo
perché vittime di questo fenomeno.
I disoccupati al giorno d’oggi sono molti giovani in attesa del primo impiego
che ancora non conoscono un mestiere, oppure i giovani che non tro¬vano un
lavoro adatto alla loro preparazione e alle loro inclinazioni pur avendo
terminato il loro percorso di studi. Ma la domanda che mi faccio in prima
persona e che penso ciascun giovane si ponga o si sia posto è di capire come
mai siamo arrivati a questo punto. A mio avviso il problema della comprensione
di questo fenomeno non è banale, inoltre penso che la disoccupazione ed in modo
particolare la disoccupazione giovanile sono soltanto la punta dell’iceberg di
un problema più grande di natura economico – politica. Sicuramente come lo
studio della storia a scuola aiuta i popoli a capire gli sbagli del passato per
non commetterne di nuovi nel futuro , così la storia politica-economica
dovrebbe essere tenuta in considerazione dai nostri governanti a mente per
creare sviluppo e prosperità nel nostro paese e quindi di conseguenza
occupazione e lavoro , soprattutto tra i giovani che rappresentano il futuro
di ciascun paese. Una delle cause di questo fenomeno a mio parare è da
ricercare nella perdita delle funzionalità di un tessuto politico che non ha
indirizzato i propri sforzi nella direzione corretta e cioè verso lo sviluppo e
la crescita del nostro amato paese.
Sostanzialmente penso che i nostri politi
avrebbero dovuto amministrare meglio le risorse economiche e le strategie
politiche ed indirizzarle verso la creazione di nuovi posti di lavoro , verso l’
istruzione e verso la ricerca e lo sviluppo sia a livello industriale che
universitario in modo da evitare la fuga dei cervelli e dei giovani talenti all’
estero , ma anzi tenerli e sostenerli per rimanere e lavorare e creare sviluppo
ed economia nel proprio paese, nella terra che amano e che sentono propria ma che vedono via via allontanarsi da loro.
Sicuramente l’Italia non è storicamente un paese “attento” ai propri giovani
ed ancora meno in questo periodo di crisi e di austerità politica ed economica,
pertanto sebbene sia attuale l’impegno del governo verso i giovani e verso la
creazione di nuovi posti di lavoro , in realtà di sostanziale e di concreto si
è visto ben poco. L’esempio di Steve Jobs , il fondatore di Apple innovatore e
visionario genio dei nostri tempi che è riuscito a creare un impero dal nulla
ed a creare un marchio e dei prodotti conosciuti in tutto il mondo è senza
dubbio un esempio da seguire per tutti i giovani , me compreso. Sono rimasto
tristemente colpito dalla notizia della sua scomparsa così come sono rimasto
affascinato dalla storia di questo “allora” ragazzo che inseguendo i propri
sogni ha affrontato sacrifici e sfide dure prima di arrivare alla fama ed al
successo che lo hanno contraddistinto in tutto il mondo. Ho apprezzato
tantissimo il discorso che ha fatto ai laureati della università americana di
Stanford dove invitava i giovani ad inseguire i propri sogni ed a essere
“
Affamati” e “
Folli” per raggiungere i propri obbiettivi. Un altro giovane a
mio avviso da prendere come esempio di tenacia , senso di affari che possa ispirarci per realizzare i nostri sogni e concretamente produrre ricchezza per
noi ed il nostro paese è il fondatore di Facebook ,
Mark Zuckerberg .
I due
personaggi hanno in comune la tenacia , la determinazione e lo spirito di
iniziativa e rappresentano per noi giovani una fonte di ispirazione , sia per
quanto materialmente hanno realizzato , ma soprattutto per l’impegno ed i
valori positivi che sono riusciti a trasmettere alle nuove generazioni. Mi
auguro che anche in Italia, tra i giovani ci possa essere un nuovo “
Steve Jobs”
come esempio di ispirazione , talento e capacità. Credo comunque che ci sia una
differenza “culturale” tra America ed Italia che spero i nostri politici
colmino con le loro riforme. Credo infatti che
Steve Jobs sia potuto
diventare ciò che è stato grazie ad un tessuto economico- politico americano
che sostiene le valide idee giovanili e le appoggia mentre nel nostro paese
avviene molto di rado. A mio avviso la politica dovrebbe sostenere lo sviluppo
economico e di conseguenza la creazione di nuove “
economie” e quindi anche la
creazione di nuovi posti di lavoro. Inoltre io proporrei , in clima con il
regime di austerità dei nostro periodo storico , visto che è di attualità il
tema delle riforme, che tutti i tessuti sociali facciano dei sacrifici a
partire dalla nostra classe politica che contribuisca alla crescita del paese
riducendo concretamente i propri stipendi e rinunciando ad una parte dei propri
privilegi. Introdurrei anche, connesso al sistema politico, una sorta di
valutazione sull’operato dei politici in carica di modo che i cittadini in
totale democrazia ed onestà premino sia i politici più meritevoli ma e
penalizzino quelli che pensano ai propri interessi ed al proprio portafoglio.
E’ vero infatti che ciascun giovane , me per primo, si impegni in tutto e per
tutto per creare il proprio futuro di successo, ma è altrettanto vero che un
giovane dovrebbe essere quantomeno sostenuto dalla politica e dalla società e
non messo alle corde o abbandonato a se stesso. Questa è a mio avviso una
proposta che tutti noi sia giovani che meno giovani dovremmo proporre per
ottenere una politica più equa che lavori a sostegno di tutti i cittadini e
soprattutto a sostegno dei giovani , me per primo.
Credo infatti che il futuro di una nazione infatti si misuri dall’attenzione che indirizza e dedica alle
generazioni future!