2 marzo 2012

Pelle Artificiale - Medicina e robotica


L’ultima scoperta che coniuga medicina ed innovazione tecnologia è la e-skin, si tratta di pelle elettronica , una tecnologia che copre finalmente una lacuna importante nella robotica. 
Se fino ad oggi la scienza infatti ha offerto delle buone alternative artificiali per i sensi dell'udito e della vista , tramite telecamere ad alta risoluzione e microfoni sensibili, per olfatto e tatto sembrava non trovare soluzioni ottimali. 

Così dopo l'incredibile scoperta dell'Università di Berkley, dove si sviluppava non solo un prototipo di pelle artificiale ma come essa si poteva produrre grazie a particolarissime stampanti bio in 3D,  adesso nell'Università dell'Illinois viene sperimentato un e-Tattoo, un tatuaggio intelligente dal nome EES, acronimo di sistema elettronico epidermico, cioè un dispositivo elettronico dallo spessore di un capello.  

Si tratta di un sensore installato su una lamina di plastica solubile in acqua che aderisce alla pelle come un tatuaggio. Grazie a questa tecnologia si potranno ad esempio monitorare i parametri vitali dei pazienti e le funzioni dei principali organi.  Il sistema già in corso di sperimentazione  si integra perfettamente con la cute e con ogni altra superficie sulla quale viene applicato, ed essendo molto flessibile si può muovere ed utilizzare sulle diverse parti del corpo. 

Equipe di ricercatori dell'Università di Stanford stanno raggiungendo mete ancora più lontane, sperimentando una pelle elettronica che restituirà la sensibilità  a persone con  protesi e arti artificiali. 

In Germania invece i ricercatori del TUM, hanno creato un circuito esagonale composto da una serie di sensori che rilevano la temperatura esterna in modo da permettere ai robot sui quali è stata posizionata la e-skin di reagire persino agli oggetti lontani un centimetro da loro, creando appunto le funzionalità tattili. 

Nel prossimo futuro l’obbiettivo sarà quello più ambizioso di far riacquistare la sensibilità tattile a chi è privo di un arto, grazie al rivestimento delle protesi con pelle artificiale. Utilizzata fino ad ora solo in ambito clinico, i ricercatori assicurano che presto la pelle elettronica sarà disponibile per ricostruire ferite profonde dovute a bruciature o  traumi di altro tipo.

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