L’ultima scoperta che coniuga medicina ed innovazione
tecnologia è la e-skin, si tratta di pelle elettronica , una tecnologia che
copre finalmente una lacuna importante nella robotica.
Se fino ad oggi la
scienza infatti ha offerto delle buone alternative artificiali per i sensi
dell'udito e della vista , tramite telecamere ad alta risoluzione e microfoni sensibili,
per olfatto e tatto sembrava non trovare soluzioni ottimali.
Così dopo l'incredibile scoperta dell'Università di Berkley, dove si sviluppava
non solo un prototipo di pelle artificiale ma come essa si poteva produrre
grazie a particolarissime stampanti bio in 3D, adesso nell'Università
dell'Illinois viene sperimentato un e-Tattoo, un tatuaggio intelligente dal nome
EES, acronimo di sistema elettronico epidermico, cioè un dispositivo
elettronico dallo spessore di un capello.
Si tratta di un sensore
installato su una lamina di plastica solubile in acqua che aderisce alla pelle
come un tatuaggio. Grazie a questa tecnologia si potranno ad esempio monitorare
i parametri vitali dei pazienti e le funzioni dei principali organi. Il sistema
già in corso di sperimentazione si
integra perfettamente con la cute e con ogni altra superficie sulla quale viene
applicato, ed essendo molto flessibile si può muovere ed utilizzare sulle
diverse parti del corpo.
Equipe di ricercatori dell'Università di Stanford stanno raggiungendo mete
ancora più lontane, sperimentando una pelle elettronica che restituirà la
sensibilità a persone con protesi e arti artificiali.
In Germania invece i ricercatori del TUM, hanno creato un circuito esagonale
composto da una serie di sensori che rilevano la temperatura esterna in modo da
permettere ai robot sui quali è stata posizionata la e-skin di reagire persino
agli oggetti lontani un centimetro da loro, creando appunto le funzionalità
tattili.
Nel prossimo futuro l’obbiettivo sarà quello più ambizioso di
far riacquistare la sensibilità tattile a chi è privo di un arto, grazie al
rivestimento delle protesi con pelle artificiale. Utilizzata fino ad ora solo in ambito clinico, i ricercatori assicurano che
presto la pelle elettronica sarà disponibile per ricostruire ferite profonde
dovute a bruciature o traumi di altro tipo.
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